Progetto educativo 2019-2020

“NIDO FAMIGLIA” DELL’ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO RUT

NIDO FAMIGLIA “I COLORI DEL MONDO”

NIDO FAMIGLIA “NUOVI ORIZZONTI”

NIDO FAMIGLIA “IL GIARDINO DELLA PACE”

 PROGETTO EDUCATIVO 2019-2020

I FONDAMENTI DEL PROGETTO

Le motivazioni che hanno indotto ad avviare nel settembre 2004 il primo nido famiglia, a cui è seguito nel 2007 il nido famiglia “I colori del mondo”, nel 2011 il nido famiglia “Nuovi orizzonti” e infine nel settembre 2014 il nido famiglia “Il giardino della pace”, condivise e riconosciute oltre che dalla Parrocchia dei S.S. Faustino e Giovita anche dall’amministrazione comunale di Sarezzo, nascono dall’esigenza di rispondere alle esigenze delle famiglie della comunità e di creare uno spazio per accogliere in un ambiente familiare, ludico, socializzante ed educativo bambini fino ai tre anni di età per alcune ore al giorno.

Il bambino ed il nido-famiglia

Il nido famiglia si caratterizza come nido domiciliare con finalità educative e sociali, secondo quanto previsto dalla D.G.R. n. VII/20588 del 11 febbraio 2005 e dalla D.G.R. n. VII/20943 del 16 febbraio 2005. Nato come servizio sociale per la custodia dei bambini delle mamme occupate nel lavoro extra domestico, come per gli altri servizi della prima infanzia, si è caratterizzato sia per la dimensione educativa sia per quella assistenziale.

La finalità del nido famiglia è quella di accogliere il bambino dai 3 mesi ai 3 anni nella sua globalità promuovendo il complessivo processo di crescita attraverso la costruzione di relazioni personali significative, proposte ed esperienze per la formazione integrale della sua personalità, in raccordo con la famiglia. Il nido sviluppa azioni positive per offrire ai bambini pari opportunità garantendo il rispetto delle differenze, la prevenzione di ogni forma di svantaggio o disagio, la promozione di una cultura per l’infanzia e dell’infanzia.

Gli elementi peculiari di tale identità sono i seguenti:

    1. Inclusione delle attività di cura (cambio, pasto, sonno) tra i momenti fondamentali della relazione educativa che ne definiscono la qualità. Sono momenti privilegiati dove si realizza una relazione significativa perché vissuta in una intimità individualizzata.
    2. La proposta educativa al nido non è tanto caratterizzata da apprendimenti programmati dalle educatrici su specifici argomenti, quanto piuttosto sulla predisposizione di stimoli che sollecitano l’attività del bambino intrinsecamente sorgente di apprendimenti.
    3. Per questo diventa essenziale alla caratterizzazione dell’identità del nido l’articolazione degli spazi e la proposta del materiale ludico.
    4. Più che in ogni altro ambiente educativo, è di notevole impatto il clima relazionale che si riesce a creare tra gli operatori e tra gli operatori e i bambini.
    5. L’azione del nido si caratterizza e concretizza come sistema di supporto nella dimensione della partecipazione e sussidiarietà, sviluppando la massima collaborazione con le famiglie.
    6. Il nido famiglia richiede un forte radicamento nella comunità del luogo, sia per rispondere ai bisogni rilevati concretamente, sia per adottare una cultura che ispira la sua identità a quella locale.

Il bambino in età di nido ha bisogno di una relazione costante ed individualizzata con un adulto di riferimento, una relazione di cura che dia sicurezza a livello emotivo, che consenta di sviluppare autonomia e fiducia in se stessi, che permetta di superare senza traumi il distacco dal genitore. Anche le pratiche per il soddisfacimento delle esigenze di cibo, sonno e pulizia diventano esse stesse occasione di una relazione emotivamente significativa.

Questo tuttavia non esaurisce le potenzialità del bambino di questa età: egli si sperimenta in modo attivo attraverso la prossimità e l’imitazione dei pari, realizza le prime conoscenze del mondo attraverso l’esplorazione, il gioco, la manipolazione e il movimento.

È capace di entrare in relazione con gli altri bambini, nel confronto e nel miglioramento di sé, nella costruzione di rapporti che gli permettono di iniziare a costruire una propria identità.

OBIETTIVI GENERALI

L’obiettivo primario è favorire la crescita del bambino in modo sereno, in un ambiente che sappia continuare ed integrare l’attività della famiglia.

I principali obiettivi del Nido sono i seguenti:

OBIETTIVI GENERALI

    • conquista dell’autonomia personale;
    • contribuire alla socializzazione;

OBIETTIVI SPECIFICI

    • favorire ed incrementare le capacità psico-motorie;
    • favorire lo sviluppo affettivo e sociale;
    • favorire lo sviluppo cognitivo;
    • favorire la comunicazione verbale ed il linguaggio.

Gli obiettivi specifici vengono stabiliti in base ai vari aspetti dello sviluppo globale del bambino, considerati nella loro specificità ed in base alle tappe d’età.

L’approccio pedagogico sarà il più possibile personalizzato, commisurato all’età, alla situazione concreta, nella necessaria gradualità e flessibilità.

Nel lavoro educativo si punterà sui seguenti aspetti:

    1. conoscenza di sé e del proprio corpo;
    2. conoscenza del mondo che circonda il bambino e delle persone che vi vivono;
    3. giochi all’aperto con idonei giochi da giardino, consapevoli che stare all’aperto è per i bambini un’esigenza fondamentale;
    4. svolgimento di giochi di ruolo e imitazione con travestimenti e uso di oggetti di casa come strumenti;
    5. esplorazione di spazi all’aperto con uscite presso giardini pubblici, piazza, biblioteca, giardino circostante;
    6. apprendimento del linguaggio verbale e musicale;
    7. coordinamento motorio favorito dal ritmo della musica;
    8. apprendimento dei colori fondamentali, attraverso l’uso di colori a dita;
    9. potenziamento delle capacità manuali e creative attraverso l’uso di pongo, pasta di sale e altri materiali;
    10. giochi con i coetanei;
    11. acquisizione dell’autonomia a tavola e nell’igiene personale.

L’inserimento

Un servizio educativo, se vuol rispondere in modo corretto a ciò che deve garantire per definizione, cioè l’educazione, deve coniugare la sua organizzazione in modo da aderire nella misura massima possibile alle esigenze del bambino; queste devono essere conosciute nella loro essenza affinché sia possibile predisporre risposte adeguate e coerenti.

Fra i principali bisogni sono sicuramente da annoverare le cure materne. In realtà le necessità delle cure materne sono una risposta ad un comportamento che si materializza in una serie di atti (pianti, abbracci, spostamenti, gesti, ecc.) che il bambino compie per mantenere o sollecitare la vicinanza fisica con la figura materna con la quale ha stabilito un legame particolare.

Pertanto l’attuazione delle operazioni per un corretto inserimento non possono in alcun modo essere considerate una perdita di tempo, ma uno strumento indispensabile per far diventare il nido un servizio educativo che sa rispondere adeguatamente a reali ed ineludibili esigenze del bambino.

In genere il bambino piccolo teme le novità, ciò che è sconosciuto, ma la paura è vinta dalla curiosità: per questo l’ambiente viene predisposto con proposte irresistibili e attraenti, quali giochi di manipolazione e di esplorazione.

Nei giorni dell’inserimento i genitori possono osservare e rassicurare il loro bambino senza intervenire nell’ attività educativa, allontanarsi per brevi periodi per abituare il bambino al distacco e alla separazione.

Gli obiettivi che hanno dato struttura al progetto educativo sono i seguenti:

  • accoglienza;
  • inserimento;
  • socializzazione;
  • autonomia e sviluppo della personalità.

Il gioco costituisce lo sfondo integratore, il filo conduttore di ogni attività sia di quelle strutturate sia di quelle libere, non guidate. La scelta del gioco come contesto unificante e significativo è dettata dal fatto che rappresenta per il bambino l’attività vitale, che costituisce la condizione fondativa dell’apprendimento e fornisce spunti per l’elaborazione dell’esperienza in termini cognitivi, ed è il tramite per l’acquisizione delle regole e dei sistemi di significato. Il gioco, attività elettiva per il bambino e strumento prioritario nel contatto con la realtà, serve per esternalizzare e applicare il desiderio esplorativo, fornisce al bambino sicurezza e fiducia in quanto lo fa sentire all’altezza della situazione, offre allo stesso occasioni di libera iniziativa e di autonomia. Nei bambini molto piccoli il gioco è un’attività funzionale allo sviluppo sensoriale e motorio, che nasce dal piacere di esercitare liberamente le proprie capacità fisiche, manipolatorie, tattili. Il gioco è il mezzo per costruire legami e stabilire profonde comunicazioni che vanno oltre le parole dette; fin dalla primissima infanzia il bambino evidenzia il desiderio di entrare in contatto con le cose e nel contempo esprime l’esigenza di articolare e modulare l’approccio stesso. Il gioco ha la funzione di riequilibrare i potenziali psichici infantili. Il gioco infantile è intriso di fantasia, di immaginazione, di creatività, è un’attività che fa da ponte fra la fantasia e la realtà, è uno spazio dove i desideri più profondi, più veri trovano possibilità di esprimersi e di emergere alla luce.

Il gioco, pertanto, si configura non soltanto come fattore di sviluppo della personalità del bambino, ma costituisce la condizione sociale indispensabile allo sviluppo del Sé e alla interiorizzazione delle abilità sociali, intese non solo come acquisizione delle regole e dei limiti, ma anche come capacità di dare e prendere, di sperimentare tolleranza, di gestire processi di negoziazione e mediazione reciproca.

Altro principio fondamentale su cui si impostato l’attività del Nido è il riconoscimento del diritto all’identità e all’autonomia. In particolare:

  • l’autonomia cognitiva attraverso una pluralità di stimoli percettivi variati e continuamente nuovi;
  • l’autonomia affettiva attraverso la relazione con l’educatrice ed il personale volontario;
  • l’autonomia nella socializzazione attraverso i processi di comunicazione, imitazione, scambio con i singoli bambini e con il gruppo;
  • l’autonomia emotiva attraverso il potenziamento dell’autostima e l’autoregolazione delle emozioni ed il rispecchiamento dell’immagine positiva e realistica di sé;
  • l’autonomia psicomotoria attraverso il riconoscimento del diritto del bambino a fare da sé, ad essere autosufficiente e a conoscere il proprio corpo e le proprie potenzialità corporee.

Particolare attenzione è riservata alle attività di gruppo, all’ascolto (circle-time), alla narrazione di semplici fiabe o racconti caratterizzati da elevata musicalità, essendo questi momenti intensi dal punto di vista affettivo, così come importanza e rilievo viene dato all’avvio di scambi e di momenti di relazionalità tra bambini.

Il gruppo si struttura spontaneamente, ma ha bisogno di una continua cura da parte dell’educatore, soprattutto perché possano emergere dinamiche di coesione piuttosto che contrapposizioni conflittuali. Creare un contesto collaborativo, promuovere la coesione e stimolare l’autonomia dei singoli all’interno del gruppo sono alcuni degli obiettivi che il nido si prefigge.

L’attenzione alla dimensione del gruppo dei bambini, e non solo al singolo, non deve però far dimenticare che essa è strumentale alla maturazione integrale della personalità di ogni singolo bambino. La creazione di un clima relazionale positivo nel gruppo è una risorsa indispensabile per attivare al meglio anche i processi di apprendimento.

Organizzazione degli spazi

I quattro nidi sono collocati all’interno dell’edificio di P.zza Cesare Battisti n. 43/a, sede dell’Associazione, rispettivamente:

    • il Nido famiglia dell’Associazione di volontariato Rut occupa il terzo piano dell’edificio; oltre alla sala da pranzo e ai servizi sono disponibili un ampio salone, l’angolo della nanna e il salone per i laboratori. I locali sono ampi e luminosi, con spazi organizzati per attività motorio, manipolazione, attività espressive, narrative e ludiche.
    • Il Nido famiglia “I colori del mondo” è caratterizzato da un monolocale ampio più i servizi al secondo piano dell’edificio, dalla zona riposo e dal salone per i laboratori al terzo piano del medesimo edificio.
    • Il Nido famiglia “Nuovi orizzonti” è caratterizzato da un bilocale più i servizi al secondo piano del medesimo edificio.
    • Il Nido famiglia “Il giardino della pace” è caratterizzato da un bilocale più i servizi sito sempre al secondo piano del medesimo edificio.

Adiacente alla struttura è utilizzabile un ampio giardino arredato con giochi e attrezzature ludiche.

In riferimento alle attività e alle proposte ludiche e laboratoriali, è prevista la possibilità che i bambini possano essere aggregati per fasce di età e per centri di interesse sui quattro nidi.

L’organizzazione degli spazi riveste rilevanza decisiva. Infatti più il bambino è piccolo, più la sua attenzione e i suoi ritmi di apprendimento sono variabili, per cui è necessario organizzare gli spazi con una pluralità di stimoli in modo che il bambino possa variare attività secondo il proprio livello di saturazione psichica.

Nella disposizione dell’ambiente, la strutturazione di angoli specifici serve per dare al bambino un senso di accoglienza e di familiarità, per stimolarlo ma nel contempo per rendergli gioioso e sereno l’impatto e l’inserimento. Gli spazi sono raccolti, sono stati inseriti giochi a portata dei bambini, senza però rischiare di creare confusione; sono state predisposte diverse zone o angoli all’interno dei tre nidi:

    • la zona morbida: dotata di cuscini e cuscinoni (in colori vivaci);
    • La zona del cesto dei tesori o del gioco di scoperta con la messa a disposizione dei bambini di un cesto con oggetti di uso comune: barattoli, mestoli di legno, tappi e con vestiti e stoffe per impostare giochi di travestimento e di riconoscimento.

In questi angoli il bambino può entrare ed uscire liberamente in modo da sperimentare un linguaggio molto particolare, quello del corpo e delle posture. Il bambino vive attraverso queste esperienze sensazioni piacevoli: si accorge che può abbracciare i cuscini, può sdraiarsi, rotolarsi e in poche parole sperimenta il contatto di vicinanza con l’educatrice e con i suoi compagni in un contatto morbido ed amichevole. L’angolo morbido viene utilizzato anche per i racconti, le fiabe, l’ascolto di musica, nel momento dell’attesa dei genitori, o anche per riprendere la calma dopo un gioco movimentato (rilassamento).

Altri angoli presenti nel Nido famiglia sono:

    • L’angolo del pranzo, arredato con tavolini e seggioline, secondo uno stile simile a quello familiare;
    • L’angolo del gioco simbolico (la casa)
    • l’angolo dei travestimenti
    • L’angolo delle costruzioni,
    • L’angolo della nanna.

La progettualità: finalità e obiettivi, metodi, verifiche

La programmazione delle attività vuole rispettare la centralità del bambino.

Progettare significa anzitutto “avere a cuore” il potenziale di ciascun bambino e del suo contesto famigliare, significa “prendersi cura” del singolo e del gruppo. Ma l’avere a cuore non è solo emozione o sentimento, è assunzione di responsabilità che si concretizza nella costruzione professionale di contesti accoglienti, amichevoli, pazienti, stimolanti, aperti, creativi e dalla progettazione di interventi “didattici” attivi, mirati, diretti nel “giusto” momento.

Il progetto è quindi un percorso flessibile, nel quale l’educatore pone il bambino al centro dell’agire educativo; non si può identificare la programmazione come “una metodologia” che sacrifica la spontaneità del bambino e le sue capacità di apprendimento perché i bambini vivono, si relazionano, comunicano, trasmettono informazioni di ritorno che servono per regolare i procedimenti successivi.

La progettazione si articola attraverso alcune tappe fondamentali:

    • Osservazione dei bambini, del loro modo di familiarizzare con gli spazi, con gli oggetti, con gli altri, dei loro stili relazionali e cognitivi, delle scelte e degli interessi, delle risposte alle sollecitazioni e alle diverse proposte degli adulti. Osservare per capire, per rilevare le necessità, i bisogni, le motivazioni, le capacità dei singoli.
    • Definizione degli obiettivi.
    • Preparazione delle situazioni educative, dell’ambiente, del contesto-nido con la predisposizione di situazioni motivanti al gioco e all’iniziativa e uno spazio sufficientemente buono che rispetti il bambino per quello che è e per quello che è in grado di fare.
    • Scelta delle attività, degli strumenti e dei materiali necessari per raggiungere gli obiettivi. Gli strumenti e i materiali dovranno essere “a misura di bambino” rispondenti ai suoi bisogni e alle sue abilità.
    • Verifica, valutazione e documentazione. Sono momenti importanti che devono aver un punto di ancoraggio nell’osservazione condotta con sistematicità e codificata con precisione.

L’analisi dei dati e la loro valutazione, per non correre il pericolo di un’approssimazione autoreferenziale, viene effettuata all’interno del gruppo di lavoro.

Laboratori

Al fine di potenziare le abilità psicomotorie ed espressive e le competenze cognitive e relazionali, vengono organizzati laboratori: il laboratorio psicomotorio, quello narrativo, quello espressivo, oltre che laboratori calibrati su specifiche esigenze dei bambini.

Altri momenti sono costituiti da gite, uscite in paese, da momenti aggregativi in occasioni di feste e ricorrenze presso la scuola materna S. Pio X°, la biblioteca civica, agenzie educative presenti a livello territoriale; la partecipazione dei bambini è vincolata ovviamente dal consenso delle famiglie.

 Percorso annuale 2019-2020

I BAMBINI SCOPRONO SE STESSI E GLI ALTRI

I bambini scoprono se stessi e gli altri attraverso l’esperienza diretta con la realtà e con la relazione che si intreccia con la proposta educativa delineata da chi si prende cura di loro.

“Piccolo giallo e piccolo Blu” e “Un colore tutto mio” sono letture da cui si vuole partire per toccare il primo pezzo di puzzle sulla ricerca e scoperta del proprio Io e delle relazioni che possono crearsi.

Obiettivi:

-IL SÉ: SCOPRIRE LA PROPRIA IDENTITÀ

“Io sono.” “il mio nome è .”

Si propone un’attività iniziale e finale della propria rappresentazione su di un foglio personale.

-IL CORPO: IMPARARE A CONOSCERE IL CORPO ATTRAVERSO IL MOVIMENTO

Vengono pensati e strutturati momenti dedicati alla motricità in cui alcuni esercizi accompagnano il bambino/a a percepire il proprio corpo e con l’aiuto dell’educatrice a riconoscere la singola parte e denominarla.

-LINGUAGGIO: SVILUPPARE NUOVI TERMINI LESSICALI, RIGUARDANTI I COLORI, LE PARTI DEL CORPO, GLI OGGETTI CHE CI CIRCONDANO

La lettura dei libri è senz’altro un pezzo forte per quanto riguarda l’apprendimento di nuova terminologia; inoltre alcune attività proposte durante il gioco, come la selezione dei colori, le immagini da nominare permettono di ampliare il mondo delle conoscenze.

-L’ALTRO: LE PRIME RELAZIONI

Progressivamente il bambino stesso scopre che non è solo ma egli stesso intreccia in modo naturale le sue prime relazioni che definiscono chi è. Innanzitutto quelle con mamma e papà, con la famiglia e non da meno quelle con i compagni e le educatrici.

Volgeremo quindi uno sguardo alla famiglia, nominando i componenti attraverso delle immagini rappresentative e le proprie fotografie. Proposte di attività in cui solo grazie alla collaborazione di ciascun componente del gruppo l’obiettivo può essere raggiunto; abbozzando l’idea di inclusione sociale, dove ciascuno, sebbene diverso è indispensabile e attraverso l’incontro con l’atro è possibile imparare e costruire qualcosa in più.

Tempistiche:

fine gennaio/giugno

Per i più piccoli la proposta parte sempre da una lettura “Facciamo le facce”. Il neonato, può essere considerato un “comunicatore competente”, dotato di abilità che lo predispongono a interagire con l’ambiente e con gli altri. Infatti egli sa riconoscere mamma e papà non solo dagli odori ma anche dai volti.

Sfogliando queste pagine cartonate i bambini troveranno delle immagini grandi e reali dove si potranno riconoscere e insieme ripercorrere le prime emozioni. Sul finale, la pagina a specchio permette di vedere il proprio volto che si modifica a seconda dell’espressione.

Ricostruiremo un libro personale attraverso delle fotografie rappresentative delle proprie espressioni facciali durante i vari momenti della quotidianità al nido.

MODALITÀ:

Nell’articolazione delle esperienze proposte viene privilegiato un graduale approccio dei bambini alle diverse materie e oggetti, creando un’atmosfera ludica e rassicurante. Vengono proposte esperienze “in gruppo” con il sostegno, di fondamentale importanza dell’educatore, il quale partecipando attivamente alle esperienze ne diventa garante e supporto: è dall’osservazione del gruppo che molti bambini alimentano il desiderio di fare e di partecipare.

Il senso del tatto si sviluppa man mano che il bambino cresce: dal toccare la mamma quando è molto piccolo al toccare i giocattoli poi e tutte le cose che lo circondano, lo portano a scoprire varie sensazioni: liscio, ruvido, soffice , duro, caldo, freddo.

“Impastare è usare il tatto, muoversi con la sensualità che viene dall’assecondare il sapere delle mani dosando, toccando, osservando, assaggiando, sporcandosi di profumi antichi……. Impastare vuol dire anche odorare, le mani sapranno di farina, di scorza di limone e di spezie ancora per qualche ora dopo la preparazione del piatto.“(Crepet P.)

La percezione visiva dei bambini di questa età è simile a quella degli adulti ma la durata di attenzione visiva è ancora molto limitata. Dalla visione che il bambino ha già dei colori della natura, si può stimolare questo senso tramite l’attività di pittura e di illustrazione di immagini che diventano sia strumento di potenziamento visivo, sia elemento di arricchimento emozionale. Infatti il colore può essere sperimentato con la vista e stimolare stati d’animo perché ogni colore viene vissuto a livello interiore. La mano libera del bimbo, percorrendo in lungo e in largo, non scrive parole, ma lascia una traccia, un’espressione, la sensazione di esistere e una gran voglia di dirlo a tutti riconoscendo inoltre la propria elaborazione.

L’olfatto: il bambino avrà la possibilità di scoprire che tutte le cose hanno un odore, di ricercare all’asilo e a casa, odori e profumi abituali e conosciuti, di “affondare il naso nelle cose”, di usare cioè il senso dell’olfatto come strumento di indagine e conoscenza.

Il gusto: la sensibilità gustativa ci fa conoscere i 4 diversi sapori: dolce, salato, acido, amaro ed integra e arricchisce le nostre modalità sensoriali. Attraverso la manipolazione il bambino sperimenta le qualità di alcuni alimenti finché desidera portarli alla bocca e quindi li assaggia spontaneamente.

L’udito: sin da piccolo il bambino ascolta la voce della mamma e del papà per poi arrivare alle voci dei nonni, zii, fratelli, amici (del Nido) ecc… Il sistema uditivo è capace di individuare i suoni attraverso la voce, la musica i suoni della natura. L’orecchio è sensibile alle vibrazioni del suono che può essere alto, basso, piacevole da ascoltare o sgradevole. Man mano che il bambino cresce tutte queste capacità si evolvono grazie ai vari stimoli ed esperienze di crescita.

L’incontro con le famiglie

Particolare cura viene riservata alla relazione e all’incontro con i genitori, nella consapevolezza che il nido è a supporto dell’azione educativa delle famiglie.

Oltre agli incontri quotidiani, vengono riservati spazi di incontri specifici (i colloqui), per lo scambio di informazioni, valutazioni e pareri in merito alle esigenze del bambino e alle osservazioni realizzate. Inoltre vengono organizzati incontri con gli esperti sui temi riguardanti le problematiche dell’essere genitore, simpatici momenti di incontro, gite e feste aperte a nonni e amici.

In alcune occasioni, calendarizzate a livello annuale, il Nido famiglia accoglie i bambini e i genitori del progetto “Famiglie insieme”, “Nido aperto” servizio organizzato in accordo con l’Amministrazione comunale di Sarezzo per i bambini e i genitori che non frequentano il nido, uno spazio di gioco per socializzare, stare bene insieme bambini e adulti loro accompagnatori, luogo di scambio e di incontro per osservare i figli al di fuori delle mura domestiche. L’apertura al progetto “Famiglie insieme” costituisce un’occasione di allargamento degli scambi comunicativi e relazionali per i bambini frequentanti il nido.

Calendario e orario di apertura

L’orario di apertura è prestito dalle ore 7,00 alle 18,00, dal lunedì al venerdì. I Nidi famiglia sono aperti da settembre a fine luglio, con possibili sospensioni del servizio, preventivamente concordate con le famiglie, in occasione delle festività natalizie e pasquali.

Personale

Sono impegnate nel Nido educatrici professionali con laurea triennale o quinquennale, operatori sociali con diploma di media superiore, personale ausiliario per le pulizie, volontari che affiancano gli operatori in azioni di assistenza.

L’Associazione garantisce ogni anno l’aggiornamento del personale, in collaborazione con esperti, enti di formazione e istituzioni culturali, oltre che la formazione obbligatoria in materia di sicurezza.

Contributi e rette

Le rette di frequenza sono determinate in rapporto al costo del servizio. Per l’anno 2019-2020 è stata definita una retta massima di 450,00 euro per la frequenza a tempo pieno, di 350,00 per il tempo parziale e di euro 250,00 per frequenze inferiori.